Monday, 6 April 2009
L'uso del colore "arbitrario", secondo Vincent Van Gogh
(Arles, 11 agosto 1888)
"Mio caro Theo,
Fra poco conoscerai Messer Patience Escalier, un tipo di uomo dei campi, vecchio bovaro della Camargue.
Il colore di questo ritratto di contadino è meno scuro di quello dei mangiatori di patate di Nuenen ma il nostro raffinatissimo parigino "Portier", vi troverá la stessa questione da risolvere.
Non credo che il mio contadino possa sfigurare per esempio con il Lautrec che tu hai,
anzi forse ne guadagnerà dall'accostamento strano, perchè la pelle bruciata e abbronzata dal gran sole e dall'aria aperta, risalteranno ancor più accanto alla polvere di riso e alla toilette elegante.
Che peccato che i parigini non apprezzano le cose rustiche, comunque so che non bisogna scoraggiarsi perché un'utopia non diventa mai realtà. Solo che io trovo che ciò che ho imparato a Parigi "se ne va" e ritorno alle idee che mi erano venute in campagna, prima di conoscere gli impressionisti.
Non sarei per nulla stupito se tra poco gli impressionisti trovassero da ridire sul mio modo di dipingere perché invece di cercare di rendere esattamente ciò che ho davanti agli occhi, mi servo del colore in modo piú arbitrario, per esprimermi con più intensità.
Nel Ritratto del contadino mi sono regolato con questo sistema. Immaginavo l'uomo che dovevo fare, in mezzo al forno della mietitura in pieno mezzogiorno. Da ciò gli arancioni sfolgoranti come ferro arroventato, da ciò i toni di oro vecchio, luminosi nelle ombre.
Ah, caro fratello... e le persone per bene vedranno in queste esagerazioni solo della caricatura.
Ma che ci importa, abbiamo letto Terre e Germinal, e se dipingiamo un contadino, vorremmo dimostrare che questa lettura ha finito per fare un po' corpo con noi".
Dalla lettera che Vincent scrisse a Theo da Arles l'11 agosto 1888
Nella foto: "Ritratto di Patience Escalier" di Vincet Van Gogh
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2 comments:
Mi metti ora davanti il primo pittore da cui ho cominciato a copiare. I cipressi hanno accompagnato a lungo i miei lavori, tuttora mi incanto ad osservarne lo slancio verso il cielo e la forza del colore. Un viaggio mitico è stato inoltre nel sud della Francia; volevo percorrere le terre dove pittori importanti hanno espresso il meglio delle loro opere. Un caro saluto.
La Provenza e la Camargue hanno davvero colori incredibili e non solo,
é tutta un atmosfera speciale,
Come era speciale Vincent, innanzi tutto come uomo...
a presto Luigi e grazie mille di seguire il mio Blog
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